Il nostro Stefano Amicabile, giocatore della squadra Under18, si trova negli Stati Uniti per completare un semestre di studio e per rendere l’esperienza ancor più indimenticabile ha visitato la “Hall of Fame” di Springfield.
Un viaggio che non potrà che rimanere nei ricordi di Stefano per tutta la vita, un’occasione di toccare con mano la storia della nostra amata pallacanestro.
Una serie di coincidenze particolari perchè in realtà Stefano si trova a Wayne, in Ohio, un piccolo villaggio dell’entroterra degli Stati Uniti per frequentare la vicina Elmwood High School. La mitica Springfield nel Massachusetts si trova a circa 1000 km di distanza, ma la sua famiglia di riferimento ha scelto di passare le vacanze di Natale nel Vermont e così, come per magia, le distanze si sono accorciate ed il suo sogno è diventato realtà.
Questo il racconto della sua giornata all’interno della Hall of Fame: “All’entrata sono esposte alcune maglie di giocatori che si sono ritirati come per esempio la maglia di Micheal Jordan, Scottie Pippen, John Stockton , Kareem Abdul-Jabbar e altri ancora, poi siamo saliti fino al terzo piano dove abbiamo visto le sagome di alcuni giocatori a grandezze normali e alcuni schermi dove potevi testare la tua conoscenza del basket con quiz e altre giochi. Successivamente siamo scesi al secondo piano dove alcuni speaker raccontano tutta la storia del basket dall’inizio nel 1891 con il Professor Naismith fino ai giorni nostri, con l’esposizione delle prime divise usate, i primi palloni ed altri “memorabilia”.
Poi siamo scesi al primo piano dove c’è una sezione dedicata esclusivamente a Kobe Bryant e infine la mitica stanza della “Hall of fame” dove sono scritti tutti i nomi dei giocatori e coach nominati dal 1959 fino al 2020. Al piano terra c’è pure un campo da basket dove potersi fermare a fare qualche tiro e provare a tirare anche nel primo canestro che è stato inventato stato inventato. E l’occasione non me la sono fatta sfuggire.
Personalmente devo dire che è stata una delle esperienze più belle vissute fino ad ora perché ho avuto l’opportunità di conoscere e capire come è nato il basket, uno sport nato in quella piccola città, ma ora praticato in tutto il mondo”.