Si chiude per questa stagione la prima edizione di “The Players’ Corner” con l’intervista a Nicola Bertoglio. E’ l’ultimo arrivato in casa biancorossa, in corsa nel mese di febbraio, ma si è subito inserito nei meccanismi dei “Massicci”.
L’amore per il basket – “La mia passione per il basket è nata grazie a mio padre che ha sempre giocato e seguito la pallacanestro. Prima ancora di iniziare con una squadra, passavo interi pomeriggi a tirare nel canestrino del cortile. Il mio percorso è cominciato a Cassano Magnago, dove ho disputato i campionati provinciali fino agli 11 anni. Poi passare all’Ayers Rock Gallarate con cui, sotto età, ho fatto due anni di campionati nazionali. Dai 14 anni ho fatto tutta la trafila del settore giovanile alla Pallacanestro Varese con cui ho disputato anche due stagioni in Serie A, riuscendo a togliermi la soddisfazione di esordire e segnare”.
Tifo o non tifo – “La mentalità del tifoso non mi appartiene, per questo non sostengo alcuna squadra incondizionatamente, ma simpatizzo per quelle che mostrano caratteristiche che apprezzo. D’altro canto però sono sicuramente legato alla Pallacanestro Varese per tutti gli anni passati a Masnago e per le persone eccezionali che ci lavorano».
Le fonti di ispirazione – “Da piccolo il mio giocatore preferito in assoluto é Peja Stojakovic. Il suo tiro rapido, efficace ed elegante mi ha sempre affascinato e nei pomeriggi che passavo da bambino in cortile cercavo di imitare le sue giocate. Peja, però, ha caratteristiche fisiche totalmente diverse dalle mie, quindi come ispirazione attingo ad altre fonti. Un giocatore a cui mi ispiro molto è il Danny Green del 2013-14, classico esempio di «3&D». A livello personale devo molto a Rok Stipcevic e Yakhouba Diawara che nei miei anni a Varese mi hanno preso sotto la loro ala, insegnandomi che impegno ed etica del lavoro vanno espressi a 360º, anche fuori dal rettangolo di gioco”.
L’esordio in Serie A – “Non è facile dominare l’emozione quando si scende in campo davanti a migliaia di persone. infatti i ricordi del mio esordio mi tornano alla mente tumultuosi e confusi. Il secondo anno ho giocato tanti minuti in pre-campionato e questo mi ha permesso di essere più lucido le poche volte che sono stato chiamato in causa”.
Il rientro al Milano3 Basket – “La chiamata dello Sporting Milano3 mi ha spinto ad accelerare il rientro in campo perché l’ho vista come una grande occasione. È una società che mi è sempre sembrata molto seria dall’esterno e ora che ne faccio parte non posso fare altro che confermare le mie precedenti sensazioni. Secondo me rappresenta il giusto compromesso tra professionalità e divertimento che devono per forza coesistere a questo livello”.
Lorenzo Lubrano