The Players’ Corner: Matteo Mori

Per tutti i tifosi biancorossi, ritorna la rubrica “The Players’ Corner” per scoprire più da vicino i giocatori della nostra Serie C Gold. Per questa terza edizione cominciamo dal nostro pivot Matteo Mori.

Una passione nata col tempo – “La mia passione per la pallacanestro non ha un vero e proprio inizio. Come molti bambini in cerca di uno sport che li diverta e li faccia crescere con sani principi, mi sono lasciato convincere a giocare a basket da un mio amico in quel di Rozzano. Il mio primo approccio non è stato dei migliori perchè rispetto agli altri ero molto alto, un po’ robusto e purtroppo parecchio scoordinato. Grazie ad un provino con l’Olimpia Milano è iniziata una nuova avventura e da quel momento sono cresciuto enormemente come giocatore, appassionandomi sempre di più a questo sport”.

La squadra del cuore – “Beh, visto i miei trascorsi nasce spontaneo dire che la mia squadra del cuore è l’Olimpia Milano”.

Il mito sul parquet – “Come fonte d’ispirazione non ho mai avuto nessun giocatore come punto di riferimento, ma ho sempre cercato di migliorare, prendendo spunto dai miei compagni di squadra o da avversari sfidati sul parquet. Devo dire però che c’è un giocatore di cui ho sempre ammirato l’eleganza e la fluidità nei movimenti. Sto parlando del nigeriano Hakeem Olajuwon, inserito nella Naismith Hall of Fame ed anche nella FIBA Hall of Fame”.

Il numero di maglia – “Il 9 non ha un vero e proprio significato. L’ho indossato lo scorso anno con la Serie D e mi ha portato fortuna, visto che prima della sospensione della stagione eravamo secondi in classifica. Spero che sia di buon auspicio anche per quest’annata”.

Un hobby chiamato basket – “Ho sempre visto il basket come puro e semplice divertimento. Il fatto di diventare un professionista significherebbe trasformarlo in un lavoro e questo in qualche modo mi farebbe cambiare prospettiva su di esso”.

La famiglia biancorossa – “Il Milano3 Basket per me è sempre stata una famiglia. Qui puoi essere compreso ed hai l’opportunità di migliorare giorno dopo giorno, grazie al lavoro del coach e del suo staff che sono attenti alle esigenze dei giocatori”.

Lorenzo Lubrano

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