Il presidente del Milano3 Basket fa il consueto bilancio estivo a cavallo tra un’ottima stagione appena conclusa e una nuova avventura pronta ad incominciare tra pochi giorni. Francesco Casiccia spazia dal lavoro svolto dalla prima squadra alla prima stagione in DNC fino ai risultati del settore giovanile, passando per un piccolo grande sogno…
– Che giudizio dai della stagione in generale?
“Non può che essere positivo. Per il 5° anno consecutivo abbiamo avuto risultati sportivi molto soddisfacenti sia a livello giovanile che di prima squadra. Tutti i gruppi giovanili si sono comportati molto bene. L’U15 ha vinto il campionato provinciale, una delle 3 squadre U17, schierate in questa stagione, ha conquistato il titolo regionale, l’altra raggiunto la fase nazionale del campionato. La prima squadra, come matricola della categoria DNC, partendo dal tentativo di salvarsi ha centrato addirittura i play off arrivando 6° nel proprio girone”.
– Con quali prospettive si presenta il Milano3 per la prossima stagione? In cosa vorresti ulteriormente migliorare?
“Tutto quanto sia possibile per una rfffealtà come la nostra, sempre ammesso che noi non si abbia già raggiunto il massimo risultato possibile lavorando con 130 bambini del minibasket, una ottantina di giovani e con una prima squadra che milita in una categoria nazionale.”
– Se dovessi completare la frase “we have a dream…” cosa aggiungeresti?
“Due cose: la prima è il parquet al palazzetto. Praticare il nostro sport sul legno garantisce minori infortuni, migliori risultati da un punto di vista qualitativo e la possibilità di ospitare eventi importanti; la seconda è migliorare la gestione economica dell’Associazione. Ogni anno facciamo fatica ad arrivare a fine stagione. Associazioni di volontariato come la nostra, e mi riferisco a tutto lo staff dirigenziale e ai genitori che forniscono un preziosissimo aiuto, non possono fare a meno di un aiuto economico e questo, secondo me, non può che arrivare dall’Amministrazione locale che, attraverso le Associazioni di volontariato a cominciare da quelle sportive, indirettamente garantisce ai propri cittadini di beneficiare di un servizio impagabile”.
– Con la prima squadra, dopo aver toccato il Veneto, ora esplorate l’Emilia, cosa ti aspetti da quest’avventura dopo l’entusiasmo del primo anno?
“Mi aspetto un’altra avventura entusiasmante, mi aspetto di vedere lavorare con serenità e serietà i ragazzi impegnati nella prima squadra, come sempre hanno fatto finora, mi aspetto di giocarci tutte le partite alla pari con le altre squadre, come abbiamo saputo fare nella stagione scorsa”.
– Il settore giovanile rimane comunque la mission principale, quali i motivi di questa scelta?
“La sopravvivenza, la certezza che senza una base, che possa garantire un adeguato numero di buoni giocatori per il futuro, non si arriva da nessuna parte e si chiudono i giochi molto presto, ma anche la consapevolezza di dare un’opportunità di crescita umana e sportiva ai giovani del territorio. Nel nostro piccolo anche l’umile presunzione di fare qualcosa di utile per il movimento della Pallacanestro Italiana”.