Davide Savini da diversi anni all’interno della famiglia del Milano3 Basket ha vissuto questa stagione da assistente allenatore della prima squadra che milita nel campionato di Serie C Gold. Abbiamo deciso di coinvolgere Davide con un’intervista ai microfoni di Milano3Basket.com
La stagione – “Personalmente la vedo come un’ottima stagione. Ovviamente per i risultati ottenuti visto che ad inizio anno nessuno ci dava tra le pretendenti al passaggio nella Poule Gold, e invece, con un gruppo quasi interamente di ragazzi cresciuti nella società, siamo riusciti addirittura ad arrivare ai Playoff perdendo a testa “altissima”, contro una squadra molto forte costruita per passare in serie B. In secondo luogo proprio perchè i ragazzi che abbiamo visto crescere a casa nostra hanno avuto la possibilità chi di crescere e maturare. chi di consacrarsi a livello definitivo in categoria.”
L’emozione del primo anno da assistant coach della prima squadra – “Sono molto felice di questo primo vero anno come vice in C Gold. Avevo avuto la possibilità già l’anno scorso di collaborare con questo gruppo, ma quest’anno poterlo fare a tempo pieno è stato stupendo, visto anche lo splendido clima che si respira in palestra dovuto principalmente al bellissimo rapporto che lega tutto questo meraviglioso gruppo (giocatori, allenatori e dirigenti).”
Gioie e Dolori – “Di partite stupende quest’anno ce ne sarebbero tante da nominare, ma vorrei sottolineare la decima giornata della poule Gold quando siamo andati a vincere a Pizzighettone, dove un gruppo messo con le spalle al muro ha deciso di non arrendersi e di squadra andare a prendersi una bellissima vittoria contro una squadra che in casa loro non aveva mai perso in tutta la stagione.
Più che di delusioni direi rammarichi, e anche di quelli ce ne sarebbe più di uno, ma dico il ritorno contro Busto Arsizio nella prima fase. Dopo la partita d’andata, dove avevamo subito una severa sconfitta, nessuno si sarebbe potuto aspettare un ritorno così equilibrato. Rimane il rammarico per la sconfitta, visto anche il +18 con cui siamo andati al riposo all’intervallo.”
Squadre ed avversari più impressionanti – “Abbiamo affrontato molte squadre forti, tecnicamente e tatticamente molto ben preparate, ma tra tutte direi che quelle che mi hanno maggiormente messo in difficoltà nell’analisi siano state Iseo e Saronno. La prima per la loro grande capacità di giocare molto bene a giochi rotti o direttamente in transizione, la seconda per la loro abilità di variare molto e molto bene su pochi chiamate.
Tra i giocatori avversari che mi hanno maggiormente impressionato non posso non nominare il play di Lumezzane Kenny Hatch, non solo per la grande capacità realizzativa, ma proprio per la lettura del gioco, e Matteo Clementoni, ragazzo di cui avevo sentito parlare molto bene, ma che dal vivo mi ha veramente impressionato per pulizia tecnica.”
L’unione fa la forza – “I playoff sono arrivati grazie ad un gruppo che ha deciso di non arrendersi mai, ad un gruppo che ha gioito insieme e che forse più di tanti altri anni per arrivare a questi momenti di gioia è dovuto passare attraverso a grandi difficoltà. Senza una squadra come questa non credo che sarebbe stato possibile arrivare a questi risultati.
Questa società ha il grandissimo merito non solo di insegnarti gli aspetti tattici e tecnici del gioco, ma insegnarti anche dei grandissimi valori come la serietà dell’impegno preso, il sacrificio necessario per il raggiungimento di un obiettivo comune e non, il rispetto reciproco e dei ruoli, il tutto in un clima assolutamente positivo e “familiare”. Ed è proprio grazie a questo che è stato possibile grandi obiettivi con ragazzi di casa nostra, e non con album di figurine.”
Lorenzo Lubrano