A pochi giorni dall’inizio del campionato Under17 Gold, abbiamo raggiunto coach Fulvio Gambino per qualche dichiarazione circa la ripresa delle operazioni.
Dopo un lungo periodo di astinenza forzata dai campionati di pallacanestro, la formazione basigliese composta dai ragazzi classe 2005 e 2006 scenderà in campo sabato 23 ottobre, ore 19.15, contro i Tigers Milano.
L’ultima partita giocata risale a più di un anno fa. Come hai trascorso con la squadra questi lunghi mesi in assenza di un vero campionato?
“La situazione non è chiaramente stata delle più facili. Lo scorso inverno, ad esempio, abbiamo avuto la possibilità di riprendere ma senza giocare il campionato. I ragazzi hanno, però, risposto bene: allenamento dopo allenamento, nonostante le complicazioni del caso, si è andato a formare un solido gruppo”.
Come è andata la fase di preparazione in vista della ripresa? Hai notato cambiamenti particolari o degni di nota nei ragazzi?
“Non avendo preso parte al campionato, la preparazione è stata più lunga del previsto, ma siamo stati in grado di sfruttare in modo produttivo questi mesi di stop. Ho notato che i ragazzi sono tornati a possedere una buona forma fisica, per tal motivo, ultimamente, stiamo cercando di affinare anche la componente tecnica”.
Tornare in campo dopo così tanto tempo richiede inevitabilmente un momento di adattamento al gioco ed alla sua velocità. Credi di poter costruire su delle solide basi con la tua squadra, o hai notato la necessità di effettuare un leggero passo indietro?
“Essere rimasti fermi a lungo ha ovviamente rallentato il piano tecnico-didattico, tuttavia, i ragazzi sono stati in grado di riprendersi molto rapidamente, quindi non credo sia necessario un vero periodo di adattamento al gioco”.
Quando alleni, su quale aspetto del gioco insisti maggiormente?
“I fondamentali e la lettura del gioco, sia in attacco che in difesa, sono imprescindibili per un giocatore di pallacanestro. Inoltre, avendo personalmente allenato sempre a livello giovanile, due caratteristiche cruciali sono l’impegno ed il sacrificio, da non circoscrivere alla sola pallacanestro”.
Quale caratteristica credi distingua maggiormente un giocatore dal resto dei ragazzi a questa età?
“In primis coordinazione e forza fisica, ma non sono certamente da sottovalutare né la capacità di leggere il gioco né l’aspetto tecnico dei singoli. Se non si lavora su quest’ultimo, si rischia di creare un giocatore che, aumentando di categoria, non è più in grado di distinguersi perché i suoi mezzi atletici sono ora alla pari con quelli degli altri. E’ necessario lavorare sull’imparare a giocare a pallacanestro più che sul far canestro”.
Quale componente, quella tecnica o quella atletica, è più decisiva a livello U17? L’equilibrio perfetto tra le due è la chiave, o una prevale sull’altra?
“A livello di Under17 credo si inizi ad avere un discreto equilibrio tra le due componenti. Forse, in particolare nelle categorie più basse, la forza fisica ha quasi sempre la meglio sulla componente tecnica. Ma, ripeto, non è un qualcosa su cui poter fare affidamento dato che, come detto in precedenza, si rischia di creare giocatori poco capaci tecnicamente”.
Hai in mente degli obiettivi più o meno specifici per la stagione in arrivo?
“Vogliamo decisamente migliorare da un punto di vista tecnico; ciò nonostante, in generale ci poniamo come obiettivo quello di imparare a vincere. A questa età inizia ad essere fondamentale imparare a gestire le partite, comprendere quale è la scelta giusta da effettuare sul campo. A livello di campionato, invece, l’obiettivo è quello di qualificarsi per la seconda fase del Gold.
Chiudiamo l’intervista con una domanda leggermente off-topic: quale allenatore, se ce ne è uno, più ti ispira per la sua filosofia di gioco?
“Da giocatore, a Trapani sicuramente Marco Calvani. Da allenatore, ho avuto la fortuna di fare da vice a capitan Marco Colombo, oltre che a Luca Rustioni, con il quale lavorerò anche quest’anno”.
Gabriele Melina